ANCORA SCALDACOLLO


Con lo stesso filato con cui ho fatto il berretto ho fatto anche un nuovo scaldacollo, che volevo usare anch’io ma che usa molto di più mia figlia.
 

L’avevo cominciato con una catenella lunga il necessario e volevo proseguire dal basso verso l’alto, ma mi sono accorta che in questo modo il lavoro tendeva ad allargarsi, era troppo molle e non mi piaceva.

Ho quindi scelto di lavorare in verticale, con l’altezza adeguata.

Punto rete e punto alto sono i punti semplici che ho usato, mettendoci una fascia in mezzo più consistente.

Così in casa nostra c’è un altro scaldacollo tra tutti quelli che ho fatto, da indossare velocemente prima di uscire di casa, per non levarselo più…


 

Ne ho fatti diversi ma sono forse l’accessorio che io e mia figlia usiamo di più…



Niente altro da aggiungere oggi, se non la speranza di poter fare presto qualcosa di natalizio…

Alla prossima.

Lara.

PASSEGGIATA DOMENICALE


In questa domenica assolata di novembre abbiamo preferito fare una passeggiata in montagna anziché avventurarci tra le file di persone che hanno cominciato a frequentare i centri commerciali per anticipare i regali di Natale.
 

Poco sopra il paese siamo arrivati con la macchina ma poi abbiamo camminato un po’ mentre il sole ci scaldava ancora il viso e ci costringeva a strizzare gli occhi.

Abbiamo visto le foglie dei faggi non ancora cadute,
 

il muschio verde tra i sassi
 

e il panorama, il lago d’Idro da lassù.
 

Abbiamo anche mangiato qualcosa durante il nostro pic-nic autunnale e poi siamo ritornati a casa.

Un momento semplice, tranquillo e positivo, che ci ha fatto rilassare prima dell’inizio della settimana.

Alla prossima.

Lara.

 

BERRETTO PER I PRIMI FREDDI.


Finalmente riesco a trovare il tempo di fare un nuovo post e questo mi rilassa e mi regala sensazioni positive. Questo berretto l’ho fatto per mia figlia in due sere in cui il sonno si faceva sentire nonostante avessi una gran voglia di portare a termine il lavoro. Sono partita da un bordo a punto basso, molto fisso per permettergli di restare fermo e non lasciarsi andare.
 
Subito dopo ho proseguito con catenelle e punti alti che creavano un effetto un po’ bucherellato ma d’effetto.
 

Per questo ho ritenuto che fosse un berretto per i primi freddi, non per il freddo più intenso, che arriverà più avanti.
 

Ho usato un unico gomitolo di un filato della mondial, che mi hanno detto essere nuovo di quest’anno, che presenta ogni tanto un filo lurex molto simpatico e discreto e che si chiama Vip Lux.

E’ composto per il 52% di Lana Vergine Merino, per il 45% di acrilico e il rimanente 3% di poliestere.

Anche le piccole spiralette che ho messo al posto del pon-pon, in cima al baschetto, sono fatte direttamente con lo stesso filo, senza interrompere il lavoro.

Ho fermato i due fili, uno iniziale e uno finale e subito mia figlia l’ha indossato con orgoglio, per tutto il giorno.

In realtà una volta ero già arrivata in cima ma l’ho disfatto perché la parte in cui si alzava, per avvolgere la testa, era troppo basso.
 

Ora mi sembra un buon lavoro da indossare finché questi raggi di sole continuano a scaldare l’aria frizzante di queste giornate autunnali.

Alla prossima.

Lara.

IL RITORNO.


Si può tornare da un viaggio, ma non sono partita o si può semplicemente tornare ad un minimo di tranquillità, cosa che in questo ultimo periodo mi è un po’ mancata a causa dei miei impegni. Ma ora si sta avvicinando anche la festa più bella dell’anno e vorrei proprio cominciare a riprendermi il mio tempo.
 
Intanto oggi vi racconto che anche la raccolta del granoturco è tornata come ogni anno ed ha riempito il mio solaio di bellissime pannocchie colorate che diventeranno fra qualche tempo farina per fare gustose polente gialle,” taranie”, “carbonere”, “di patate”, accompagnate da piatti di carne e verdure tipici della nostra zona…
 
Prima che questa pioggia bagnasse tutto, mio figlio, mio marito e due miei cognati sono riusciti in tempo a raccogliere tutte le pannocchie, a mano, rompendo e abbassando una alla volta le piante che erano diventate molto alte. Una volta ammucchiate è stato necessario “scartocciare” o in dialetto “scartosar” ogni pannocchia, cioè aprire le foglie all’indietro quando sono ben attaccate oppure staccandole quando sono rovinate. Quelle a cui sono rimaste attaccate le foglie sono state poi unite in “mazzi” e appese su lunghe corde per asciugare bene, le altre asciugheranno distese all’aria.
 
Fra qualche tempo la faremo macinare in un mulino a pietra molto vecchio, che lo fa come una volta, lasciando dentro la farina qualche residuo in più di semola e permettendole di rimanere più scura.
 
Infatti come potete vedere dalle foto il nostro granoturco è molto vario nei colori, risultato di sementi vecchie che mio suocero e mio marito hanno sempre conservato con cura.
 

Tutto qui, oggi foto e racconto di qualcosa che la natura ci ha regalato anche quest’anno, anzi stavolta di più per l’acqua abbondante…
 

Alla prossima.

Lara.

 

BERRETTI CALDI

  Non sto lavorando a grandi progetti da un po’ di tempo, ma mi piace di tanto in tanto dedicarmi alla creazione di piccole cose simpatiche...

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